Libri
“Viaggi postumi. Avventure post-mortem dei personaggi illustri” di Omar López
di Giuliana Pagliari / 29 gennaio
Cosa succede agli esseri umani dopo la morte? Finisce davvero tutto con l’ultimo respiro esalato oppure possiamo sperare che il destino ci riservi altre sorprese?
Viaggi postumi. Avventure post-mortem dei personaggi illustri, di Omar López Mato, fornisce tutta una serie di aneddoti e curiosità sulle avventure che sono successe ad alcuni personaggi famosi dopo la loro morte, partendo dai processi di mummificazione degli antichi egizi e arrivando fino alle vicissitudini dei corpi di Che Guevara, Napoleone o Stalin.
Ad esempio, è celebre il lavoro del veronese Lombroso che ha avviato degli studi frenologici, usando teschi di assassini, ladri e stupratori al fine di spiegare le origini del comportamento criminale in base alle caratteristiche morfologiche del cranio. Seppure le intenzioni di Lombroso fossero lodevoli, non produssero alcun significativo risultato, se non un accumulo di crani nei musei di antropologia senza contribuire alla diminuzione della criminalità.
Eppure Lombroso non è stato l’unico a pensare di poter trovare un’utilità nei cadaveri. Lo studioso di medicina Gunther von Hagens ha sviluppato un sistema di plastificazione dei cadaveri che gli permette di conservarli in perfette condizioni per poterli trasformare in vere e proprie opere d’arte. Nel 1996, Von Hagens ha iniziato un tour mondiale dei suoi corpi in pose plastiche chiamato Body Worlds mantenendo l’intento didattico di mostrare agli uomini la meravigliosa meccanica umana, e suscitando sgomento, ammirazione e una buona dose di proteste.
Una particolarità di Viaggi postumi è confutare alcune leggende metropolitane diffuse, come ad esempio quella che riguarda le avventure post-mortem di Walt Disney. Secondo voci non documentate Walt Disney avrebbe chiesto di essere sottoposto a sospensione crionica, decidendo quindi di ibernare il proprio corpo in attesa che la scienza avesse trovato una cura al cancro ai polmoni che lo affliggeva. In realtà, Omar López Mato ci svela che il corpo di Walt Disney, lungi dall’essere congelato, fu destinato al fuoco e le sue ceneri furono sepolte in California.
Interessante anche il capitolo dedicato alle sepolture premature, nel quale vengono analizzati diversi episodi di errori e distrazioni che portarono a seppellire uomini affetti da morte apparente. Vari studiosi in tutto il mondo hanno ideato diverse possibili soluzioni per permettere al medico di essere certo dell’avvenuta morte del paziente prima o dopo la sepoltura, come “Le Karnice”, una tomba dotata di un sistema di ventilazione e di un cordoncino legato a una campanella in modo da permettere al seppellito di segnalare all’esterno l’eventuale risveglio.
Ampio e ricco di particolari suggestivi anche il capitolo riguardante il Cimitero protestante a Roma, adiacente alla Piramide Cestia, dove sono sepolti fra l’altro Carlo Emilio Gadda, Percy Bysshe Shelle, e John Keats, che insistette affinché il proprio nome non comparisse sulla lapide, dove invece si legge «Qui giace un uomo il cui nome fu scritto nell’acqua».
Viaggi postumitratta inoltre di alcuni casi in cui la morte è stata strettamente intrecciata con l’amore, come le storie di Benito Mussolini e Adolf Hitler, le cui fedeli amanti hanno preferito morire accanto ai propri uomini piuttosto che salvarsi voltando loro le spalle. Durante la cattura di Mussolini nel 1944, Claretta Petacci ebbe la possibilità di scappare, ma rifiutò di abbandonarlo e, al momento della fucilazione, si lanciò sull’amante cercando di proteggerlo col suo corpo. Simile situazione si verificò un anno dopo a Berlino, nel bunker dove Hitler ed Eva Braun attendevano la fine progettando un duplice suicidio con il cianuro. In realtà, l’analisi dei cadaveri fa supporre che la donna, dopo aver ingerito il cianuro, avrebbe sparato alla testa al marito per evitargli la dolorosa agonia provocata dal veleno.
Molto simpatica poi la parte finale di Viaggi postumi, dove vengono raccolte alcune delle più famose ultime parole pronunciate ed epitaffi vari, come quello particolarmente ironico sulla tomba di Molière, scritto pensando che sarebbe morto a teatro:
«Qui giace Molière, il re degli attori. In questo momento sta facendo la parte del morto. E gli riesce decisamente bene».
(Omar López Mato, Viaggi Postumi. Avventure post-mortem dei personaggi illustri, trad. di Ariase Barretta, Odoya, pp. 374, euro 20)