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Libri

Libreria Modusvivendi: un punto d’incontro

di Maria Rita Mastropaolo / 27 marzo

«Marcella e Salvo sono in India», mi dice subito Fabrizio Piazza, che si occupa dell’organizzazione degli eventi per la libreria Modusvivendi di Palermo. Ottimo inizio, mi dico, per quella che avrebbe dovuto essere un’intervista ai due librai, Marcella e Salvo Spiteri. Non c’è miglior modo di “non conoscere” due palermitani sui generis come loro: non deve essere stato semplice aprire una libreria indipendente nella Sicilia che legge poco, nella Palermo in cui, a distanza di pochi metri, due grandi catene (delle quali è facile intuire i nomi) si dividono il salotto della città, tra via Cavour e via Ruggero Settimo, a ridosso di quel Teatro Massimo sulla cui architrave grandeggia l’iscrizione: «L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire». E pare che di quest’avvenire ben pochi si siano curati, negli anni dominati da grandi librerie fast-food. Ma questa è storia nota e, a Palermo come a Milano, poco cambia.

Torniamo dunque a Marcella e Salvo, con l’India nel cuore. Provengono dal tessile. «Prima di diventare librai lavoravano nel settore dell’abbigliamento e del tessile», dice Fabrizio Piazza, ed è per questo che vanno spesso in India: importano da lì tutte le stoffe, le sciarpe, gli oggetti d’artigianato che sono in vendita nella libreria. «Aprendo una finestra sull’India possiamo dare respiro ai libri, e vendendo libri possiamo dare respiro all’India». Aiutare un popolo povero, favorire un commercio equo di prodotti d’artigianato di qualità, è utile a un mercato librario sempre più contratto, ma che non intende desistere dal progetto di vendere libri di qualità, di non scendere a compromessi con le grandi catene di distribuzione o con i libri di consumo.
 


 

La storia di Modusvivendi inizia nel 1997, quando Marcella e Salvo realizzano il progetto di aprire una libreria nel cuore di quella che è la loro città, poco lontano dal Teatro Politeama: la scommessa era (ed è anche oggi) quella di lanciare una nuova proposta, di vendere i libri della piccola e media editoria di qualità sottraendosi alle regole imposte dal marketing, ma compiendo scelte indipendenti, libere e non condizionate. «La libreria è stata anche un modo di manifestare ed esprimere quello che è il nostro modus vivendi, la nostra filosofia di vita».

Sedici anni dopo il progetto è lo stesso, ma è innegabile che la crisi economica e la contrazione del mercato librario abbiano portato Modusvivendi a dei cambiamenti. Vendono certo i libri in classifica – sarebbe controproducente non farlo – ma guardano principalmente ai cataloghi delle piccole e medie realtà editoriali (e qui riesco a strappare qualche nome: marcos y marcos, minimum fax, La Nuova Frontiera, Iperborea).
 


 

Ai cambiamenti avvenuti nel corso degli anni hanno cercato di reagire in modo creativo, trasformando la professione di librai in modo propositivo e rivisitando modernamente il concetto di libreria: Marcella, Salvo e i loro collaboratori continuano a leggere i libri che vendono, continuano a consigliare i loro clienti, come si faceva una volta, ma si divertono anche a preparare colazioni e pranzi della domenica in libreria, si occupano di salvare le biblioteche a rischio di chiusura (come la Biblioteca delle Balate, nel quartiere Ballarò), di sensibilizzare gli elettori alle questioni del libro (iniziativa “e-leggiamo” – evento qui), di molte iniziative nazionali o di corsi di scrittura creativa. E di presentare libri, ovviamente. A farla da padrone è :duepunti, giovane casa editrice palermitana che annovera tra i suoi autori da Platone a Nicola Lagioia, da Michel Foucault a Andrea Cortellessa.

«Non si può esser librai solo stando dietro a un bancone, ma si deve uscire fuori, andare in giro e cercare sempre nuove sinergie e nuove collaborazioni, che danno sempre degli ottimi frutti. Le persone hanno una gran voglia di essere coinvolte. Prendiamo ad esempio le colazioni: funzionano perché la gente si alza presto la domenica mattina per venire da noi, e lo fa perché sa bene che un’iniziativa del genere è fatta per unire le persone, per farle incontrare».

Non è che a Palermo la gente non si incontri, è che spesso si incontra senza conoscerne le ragioni profonde.

Prossimi eventi:
giovedì 28 marzo – presentazione di Parigi. Un apprendistato, di Roger Callois, intervengono Roberta Coglitore, Andrea Sciascia e Giorgio Vasta, cercate l’evento qui.

Per ulteriori info:
Modusvivendi Libreria
Via Quintino Sella 79
90139 Palermo
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Ringraziamo Domenico De Lisi per le foto.