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“Francamente me ne infischio” di Antonio Latella
di Francesco Bove / 28 marzo
Il nuovo progetto drammaturgico di Antonio Latella, Francamente me ne infischio, riprende il discorso teatrico che, da qualche anno, sta affrontando con la sua compagnia Stabile/Mobile. Sono cinque movimenti che riprendono la cultura pop americana attraverso la lente deforme del romanzo Via col vento di Margaret Mitchell. La scrittura è affidata a Federico Bellini e Linda Dalisi, cinque atti frammentari tenuti insieme dallo stesso concetto di partenza : l’American Dream, poi infranto.
Il primo atto è costruito seguendo una carrellata di luoghi comuni americani; è il sogno di Rossella, che vede il futuro della sua America e ne avverte le contraddizioni. Un’America che parte proprio da lei, dal suo corpo, dalla sua terra, dalla sua storia. Ottima idea di Bellini, meno convincente la realizzazione che, a tratti, appare esagerata e troppo enfatica. Latella segue con occhio esperto le linee narrative della Dalisi e di Bellini e non è mai fuori posto, esalta la recitazione delle tre attrici in scena, bravissime e decise, dalla forte presenza scenica.
Atlanta, città protagonista del secondo movimento, è la città dove si raccolgono fondi per le vittime della guerra di secessione. Atlanta è anima molteplice di quell’America guerrafondaia e pacifista, è l’America spensierata ma vestita a lutto, sfacciata, impertinente e indipendente.
In “Black”, terzo movimento, sono le tre Americhe, quella degli Indiani costretti nelle riserve, quella nera degli schiavi e, infine, l’America dei padroni, dei colonizzatori.
In tutti gli atti, Latella cambia sempre registro, rinuncia a ogni meccanismo di narrazione per portare avanti il suo concetto di America, fatta del verde dei dollari e dei prati e del nero del petrolio e degli schiavi.
Il teatro di Latella è fatto di immagini, visionario, post-pop, che non lascia lo spettatore indifferente. Decisamente straniante il suo nuovo percorso, è un teatro estremo e debordante, che rinuncia a ogni principio narrativo per offrire un corpo disarticolato. Il lavoro di drammaturgia, però, non sempre è riuscito, soprattutto nel primo atto, mentre la Dalisi appare certamente meno scontata e più fresca. Si tratta di un teatro che va accettato così com’è, che può peccare di essere talvolta pretenzioso ma, di certo, non appare derivativo.
Francamente me ne infischio
regia di Antonio Latella
drammaturgia di Federico Bellini e Antonio Latella
con Caterina Carpio, Candida Nieri, Valentina Vacca
Prossime date:
10/04/2013 – Le Fornaci – Terranuova Bracciolini (AR)
13/04/2012 – Teatro Palamostre – Udine
17-21/04/2013 – Teatro i – Milano
Per ulteriori informazioni:
http://www.antoniolatella.com/?q=inscena