Varia
“Firefly” di Joss Whedon
di Mirko Braia / 10 aprile
Si è soliti dire che si apprezza quanto di buono si è avuto soltanto dopo averlo perso. E con altrettanta frequenza capita di raccogliere i frutti del proprio lavoro e il successo sperato solo dopo aver esalato l’ultimo respiro. Anche nel mondo delle serie televisive questo non è impossibile, e la dimostrazione la dobbiamo a Joss Whedon. Firefly è uno dei più fulgidi esempi di successo “postumo” per una serie.
Lo sceneggiatore e già produttore di Buffy (regista anche lo scorso anno del film The Avengers) ha tentato l’azzardo nel mondo della fantascienza con un progetto fresco e originale. L’universo del suo show è lontano da quello classico di Star Trek o Star Wars, e si avvicina molto di più a un Far West intergalattico di pseudo cow boy in viaggio con le loro astronavi che si incontrano nei bar o nei sobborghi dei pianeti di periferia per risolvere i loro loschi fini all’ombra dell’Alleanza, il governo centrale in grado di riunire molti pianeti sotto la stessa bandiera dopo una sanguinosa guerra civile.
Proprio durante le ultime fasi della battaglia conosciamo Malcom Reynolds e la sua compagna di avventure Zoe, due soldati in lotta contro l’unificazione dei pianeti ridotti a una vita da commercianti sulla loro nave da trasporto dopo la sconfitta subita. Ma per un ex sergente furbo e intraprendente una vita da facchino non è abbastanza: l’istinto di sopravvivenza, un pizzico di sprezzo del pericolo e la consapevolezza di non poter sbarcare il lunario nei modi più tradizionali porteranno Mal e il resto dell’equipaggio faccia a faccia con datori di lavoro poco raccomandabili e incarichi poco puliti.
Non si può nascondere fino a ora la presenza di qualche cliché qua e là, non però così ingombrante da rendere addirittura banale e scontata la serie; anzi, gli intermezzi comici e il rapporto tra i protagonisti sulla nave sapranno intrattenere senza noia. Tutto questo sicuramente è stato merito anche del cast scelto per Firefly: riunire tutti gli attori presenti nel 2013 sarebbe veramente difficile. Per quanto poco efficace possa risultare un piccolo elenco in questo caso è obbligatorio anche per rendere giustizia a Nathan Fillion (già incontrato nei panni di Richard Castle), Gina Torres (presente negli ultimi due Matrix), Morena Baccarin (protagonista nel remake di Visitors) e Summer Glau. E la lista sarebbe ancora più lunga.
Eppure tutto questo non ha impedito alla Fox di cancellare la serie dopo l’ultimo episodio della prima stagione, andato in onda nel lontano dicembre del 2002, gettando nello sconforto tanti affezionati fan innamorati dello show. Nonostante alcune critiche poco positive, per molti Joss Whedon ha creato un capolavoro nel suo genere, destinato a rimanere nell’Olimpo della fantascienza. Tutto questo amore ha creato un vero e proprio movimento dei fan dopo la triste notizia della prematura scomparsa di Firefly: i loro sforzi hanno portato all’uscita di un cofanetto in DVD, il cui inaspettato successo ha portato addirittura alla produzione del film Serenity (pensate, il nome richiama quello della nave spaziale su cui viaggiano i protagonisti, perché la Fox detiene i diritti del nome dello show) per chiudere quanto lasciato in sospeso dopo i 14 episodi visti in televisione.
Come spesso succede soltanto la “morte” ci permette di dare il giusto risalto a quanto in vita non è riuscito a trovare la gloria agognata. Almeno questa volta ci siamo potuti gustare il lieto fine.