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“Clausura” di Domenico Romeo alla 999Contemporary Gallery

di Giulia Capogna / 28 maggio

«Questo è il mio alfabeto. Ce ne sono tanti come lui, ma questo è il mio.

Il mio alfabeto è il mio migliore amico. È la mia vita.
Devo dominarlo come domino la mia vita.

Il mio alfabeto, senza di me, è inutile.
Senza il mio alfabeto, io sono inutile.
Devo scrivere bene il mio alfabeto.
Devo scrivere meglio del mio nemico.

Il mio alfabeto è umano, come me, poiché è la mia vita, pertanto, imparerò a conoscerlo come un fratello.
Imparerò i suoi punti deboli, i suoi punti di forza, le sue parti, i suoi accessori. Lo proteggerò da ciò che potrebbe danneggiarlo, come farei con le mie gambe, le mie braccia, gli occhi ed il cuore.
Terrò il mio alfabeto pulito ed in ordine.
Diverremo una sola cosa».

Con questa poesia Domenico Romeo si presenta ai visitatori. Nella tradizionale e suggestiva cornice del quartiere Testaccio, fino al 30 maggio si può visitare Clausura, ospitata nella piccola ed emergente 999Contemporary Gallery.

Domenico Romeo è un giovane ragazzo trasferitosi a Roma dalla provincia calabrese per studiare giurisprudenza. Presto lascia i panni di avvocato e focalizza il suo studio e la sua attenzione su quelle che prima erano semplici passioni: il disegno, l’incisione e il design. Il suo mondo si svela nella sua prima personale.

Appena entrati ci accoglie un emblematico e molto rappresentativo cerchio bianco su sfondo nero, formato da caratteri sconosciuti, obliquamente tagliato da un lunghissimo raggio dorato che prosegue fino al termine della quinta (inserita in galleria per l’occasione).

La mostra ospita la rappresentazione dei “suoi caratteri”: un alfabeto volutamente nascosto a metà tra gotico e arabo. Disposto in un ordine labirintico circondato da un susseguirsi di cerchi e linee, che si proiettano in un’alternanza di spinte opposte, come due forze contrastanti.

 

 

A partire dal titolo, Clausura, la mostra racchiude al suo interno diversi paradossi. Il primo, e il più evidente, nasce dal titolo che in sé non vuole né spiegare o svelare, ma semplicemente esplicitare l’impossibilità della comunicazione. L’esigenza di coinvolgere lo spettatore, attraendolo in un percorso di lettere e segni, nasce dalla volontà di condividere con lui un percorso di ricerca.

L’artista, anche se non vuole svelare il significato più intimo delle sue opere e quindi del suo alfabeto, lascia le chiavi di lettura in alcune lettere, chiavi che lo spettatore dovrà cercare di decodificare.

Questa mostra rappresenta la fase zero dell’artista: l’alfabeto con cui crea le sue opere. L’eleganza e la quasi sacralità del lettering e della calligrafia producono un effetto emotivo che non lascia indifferente lo spettatore, rapito dai giochi geometrici che creano un collante tra tutte le opere.

Sulle due pareti laterali all’entrata troviamo quattro opere di “Sonniloqui”, le sue prime creazioni che lo fecero conoscere per la sua particolare dedizione per le geometrie e per le forme. Queste tavole create con i suoi geroglifici rappresentano animali diversi, come gufi, pesci e lupi.

 

 

Al suo interno la galleria nasconde, come un prezioso scrigno, un piccolo cortile, dove una grande tavola prosegue nella rappresentazione delle sue emblematiche e potenti lettere. Per finire, la mostra prosegue su via Galvani, dove l’artista ha dipinto un lungo muro, anche questo, come il resto della mostra, imperdibile e molto suggestivo, un tuffo in un minuzioso universo segreto e calligrafico.

 

 

Domenico Romeo, Clausura
999Contemporary Gallery, via Alessandro Volta 48, Roma
20 aprile-30 maggio 2013
Per ulteriori informazioni visitare il sito www.999gallery.com