Musica
“Loud Like Love” dei Placebo
di Manuel Aprile / 14 ottobre
Sicuramente con Loud Like Love non parliamo di un capolavoro, ma francamente, sarebbe difficile ripetere un signor album come Meds. Senza scomodare classici del passato come Without You I’m Nothing. D’altronde l’ultimo lavoro dei Placebo, Battle For The Sun, è sembrato quasi un contentino: un risultato deludente per le orecchie di fedelissimi e critica, insomma un mezzo flop.
Oggi i Placebo, sotto Universal e con la sapiente mano del produttore Adam Noble, tornano alla ribalta con l’attesissimo Loud Like Love, settimo lavoro del trio inglese, registrato durante il 2012 e inizio 2013 nei RAK Studios di Londra. Il disco rispolvera quelle radici neo-glam che ai tempi identificavano la band, seguendo però una nuova linea più commerciale e pop-rock.
La fatica discografica di Molko e soci (definito dal bassista Stefan Olsdal: «L’album più vulnerabile e colorato che abbiamo mai fatto») è composta per lo più da racconti d’amore, accompagnati da un sound profondo e ricercato. La prima traccia “Loud Like Love” è il cavallo di battaglia: un inno all’amore per giovani sognatori. Continuiamo sulla stessa falsa riga con la coinvolgente melodia di “Too Many Friends”, una ballata dalla tematica inequivocabile – basta ascoltare il primo verso – e singolo apripista uscito in estate.
Loud Like Love prende poi una piega più dura e distorta con l’inizio di “Rob the Bank”: ma ecco subito la quiete dopo la tempesta, con l’inaspettata leggerezza di “A Million Little Pieces” vera e propria gemma del disco. “Exit Wounds” è quasi un riadattamento attuale di “English Summer Rain”, psichedelica ballata di Sleeping With Ghosts. Da qui in poi ricomincia quel nuovo sound melodico che accompagna l’intero album e che lo fa concludere alla grande con “Bosco”.
Loud Like Love è l’album più riuscito dopo Meds: una miscela ben calibrata di alternative rock e sentite ballate.
(Placebo, Lound Like Love, Virgin EMI, 2013)