Musica
[BioSong] “The Way” dei Fastball
di Mirko Braia / 2 dicembre
Correva l’anno 1998. Forse per molti di noi sembra quasi ieri, ma ormai sono passati ben quindici anni. I singoli più ascoltati di quell’anno si dividono tra il dimenticatoio e i canali tv tematici sulla musica del passato, trasmessi insieme a Queen o Led Zeppelin per dire. Ci si sente un po’ vecchi a sapere che in quel periodo faceva il suo esordio nel mondo del pop la giovanissima Britney Spears, o che Ricky Martin ci accompagnava ai mondiali di calcio del 1998 con “La copa de la vida”. Per chi come me viveva a malapena la sua adolescenza senza farsi coprire le spalle da alcuno spirito critico, tutti i ricordi sono legati al pop da classifica sparato a tutto volume e in ogni dove da MTV. I primi successi delle Spice Girls, “Vento d’estate” della coppia Gazzè-Fabi, “Pretty Fly” degli Offspring, o l’indimenticata “Narcotic” dei Liquido che ancora oggi fa saltare in pista chiunque. Una fetta di cuore l’ho dovuta riservare a loro, magari pochi capolavori, ma tanta allegria. A quei tempi non c’era neanche bisogno di sapere di cosa parlasse una canzone, nella maggior parte delle volte il testo era un optional. In alcuni casi però il rischio di aver lasciato indietro qualcosa di più importante c’è.
Forse non tutti ricorderanno uno dei successi di quell’anno, quella “The Way” dei Fastball magari non in grado di creare un sussulto nell’animo di molti ascoltatori, ma capace di dare alla band americana il suo successo internazionale. Un ritornello orecchiabile per una hit un po’ pop un po’ rock schizzata ai vertici alti delle classifiche oltreoceano. Un inaspettato tuffo nel cassetto dei ricordi musicali ha suggerito che forse molti, come me, non sono mai riusciti a cogliere completamente la splendida storia raccontataci dal gruppo texano.
In 4 minuti di video prende corpo uno struggente romanzo tratto da una storia vera iniziata (o meglio finita) nel 1997, in Texas. Le pagine di cronaca raccontano la tragica fine di Lela e Raymond Howard, trovati morti nella loro auto dopo una fuga da casa loro e dai loro familiari. I due anziani, rimasti vedovi dei rispettivi coniugi, avevano ritrovato l’amore dopo essersi conosciuti in chiesa. Nonostante l’Alzheimer di Lela e l’intervento chirurgico al cervello subito proprio in quelle settimane da Raymond, i due si erano decisi: niente avrebbe potuto fermarli dal partire alla volta del Pioneer Day Festival a Temple, non lontano da casa loro. Inutilmente figli e nipoti avevano provato a venirgli incontro offrendogli almeno un passaggio. Proprio questo ultimo viaggio è risultato fatale ai due, ritrovati solo qualche settimana dopo la loro “fuga” e a centinaia di miglia di distanza dalla loro meta.
Qui entra in gioco Tony Scalzo, bassista dei Fastball rimasto colpito dopo aver letto questa romantica storia d’amore terminata fin troppo male. E allora “The Way”, con i dovuti ricami alla vicenda originale, diventa il tributo di circa quattro minuti alla splendida storia d’amore di Lela e Raymond e al loro saluto a un mondo che hanno deciso di lasciare insieme. Chi ha detto che avranno sofferto fino al loro ultimo respiro?
Tutta la canzone è una celebrazione di una vera coppia di altri tempi e di un amore vero e vissuto intensamente. Dalla loro fermezza nel partire a tutti i costi alla sorpresa dei parenti nell’apprendere la loro scomparsa, tutti i versi riportano al magnifico ritornello scritto dallo stesso Scalzo che dipinge un viaggio verso la felicità eterna. «Qualcuno può vedere che la strada che percorrono è lastricata d’oro, è sempre estate e loro non hanno mai freddo. Non hanno mai fame, non diventeranno mai vecchi e grigi. Puoi vedere le loro ombre vagare da qualche parte, non torneranno a casa ma a loro non interessa. Volevano l’autostrada e oggi sono più felici lì».
Certo, difficile immaginare un finale simile anche nella realtà, ma in mancanza di prove preferisco sposare la versione dei Fastball. “The Way” valse ai texani il picco di popolarità più alto della loro carriera ed il disco di platino per l’album All the Pain Money Can’t Buy. Un picco purtroppo mai più replicato nonostante un impegno costante della band, ancora attiva nel 2013. “The Way” rimarrà probabilmente il vero capolinea del loro viaggio.
(Fastball, “The Way”, 4’ 24”)